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L'Italia ha due nuovi arbitri internazionali. Domenica 28 giugno si è svolta online la sessione italiana di passaggio, organizzata e gestita direttamente dalla ITTF, e Domenico Tarallo e Carmine Vitale hanno superato la prova e sono, quindi, sin da subito "International Umpire".

 

Il presidente del Settore Arbitrale Mario Re Fraschini si è congratulato con loro per il successo nella prova d'esame, che si svolge ogni due anni e testimonia, ancora una volta, la preparazione tecnica e la competenza del personale arbitrale federale.

 

Il comitato regionale ed il settore arbitrale dell'Emilia Romagna si complimentano per l'impegno ed il prestigioso risultato.

 

Vitale è nato a Casoria, in provincia di Napoli, nel 1967 e abita a Campegine (Reggio Emilia) da una quindicina d'anni. Lavora come chimico dell'Aeronautica Militare a Parma. «Ho iniziato ad arbitrare nel 2012 - afferma - e dunque in soli otto anni sono riuscito a raggiungere questo prestigioso traguardo. Ce l'ho fatta al primo tentativo e questo è un ulteriore motivo di soddisfazione. Passando in rassegna queste stagioni molto ricche di appuntamenti, sono sempre stato impegnato all'Italian Junior & Cadet Open e al torneo paralimpico di Lignano Sabbiadoro. Recentemente le Universiadi di Napoli mi hanno regalato delle emozioni speciali. Nello scorso campionato ho diretto una delle finali scudetto femminili fra Castel Goffredo e Cortemaggiore e nel 2020 sono stato designato per l'atto conclusivo della Coppa Italia maschile fra la Top Spin Messina e l'Apuania Carrara. Dirigere all'estero mi permetterà di essere presente a importanti eventi internazionali e sarà un'opportunità fondamentale per crescere ancora sotto l'aspetto professionale. Cercherò di sfruttarla fino in fondo».

 

Anche Tarallo è partenopeo, essendo nato a Napoli nel 1955, e vive a Verzuolo, in provincia di Cuneo, dal 1977. Ha lavorato nelle Ferrovie dello Stato dal '77 al 2011, quando è andato in pensione. Arbitra dal 1988. «Per me questa era diventata un'autentica sfida - racconta soddisfatto - ho sostenuto l'esame per la sesta volta e, nonostante le difficoltà, ho avuto il merito di non mollare. La mia tenacia, alla fine, ha avuto il sopravvento. Era una soddisfazione che volevo togliermi, dopo aver dedicato oltre 30 anni al tennistavolo. I bei ricordi in un periodo così lungo non mancano, a partire dagli Europei Giovanili di Norcia nel 1998 e di Terni nel 2001. Ho partecipato tutti gli anni all'Open giovanile di Lignano, che è sempre stato una bella occasione per fare esperienza. Nel 2019 sono stato alle Universiadi di Napoli, un altro palcoscenico d'eccellenza. In Italia ho diretto molte finali scudetto a squadre e numerosi match per il titolo agli Assoluti individuali. Sono felice, perché anche quando ho dovuto prendere delle decisioni delicate, sono sempre stato considerato una persona seria e degna di rispetto».